A dimostrazione e chiosa di quanto scritto qualche giorno fa, cioè che l’Inter si è definitivamente liberata dal suo essere un luogo comune della comicità, basterebbe la playlist post-vittoria diffusa ieri sera nello stadio di Madrid.
Prima di tutto l’inno: quel Pazza inter amala che ai tempi aveva come sottotesto il fatto che l’Inter era pazza davvero, faceva delle grandi cazzate e comunque gli interisti dovevano amarla lo stesso. Adesso suona dolce e ironica come una canzone d’amore con la quale hai sofferto tanto, ma ora stai cantando insieme alla tua nuova fiamma, più bella e più simpatica.
E poi quella doppietta di canzoni cantate da interisti illustri, una di Ligabue e una di Biagio Antonacci. La prima era Libera nos a malo, la seconda Liberatemi. Troppo facile trovare un filo rosso fatto di una maledizione interrotta e di una gabbia spezzata. Liberati e contenti. Liberati e vincenti.
Adesso però fermatevi un attimo, amici interisti, che rischiate di diventare antipatici e noiosi come il Milan di Capello o la Juve di tanto tempo fa. E non vi fa bene, fidatevi.
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